Zanubrutinib superiore a Ibrutinib nella leucemia linfatica cronica in fase avanzata e nel linfoma linfocitico a piccole cellule


Zanubrutinib ( Brukinsa ), un inibitore a piccola molecola di BTK ( tirosin-chinasi di Bruton ), ha indotto un tasso di risposta globale ( ORR ) superiore rispetto a Ibrutinib ( Imbruvica ) tra i pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante / refrattaria o linfoma linfocitico a piccole cellule.

I dati di un'analisi ad interim dello studio randomizzato, globale, di fase 3 ALPINE hanno anche mostrato tassi di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e sopravvivenza globale ( OS ) a 12 mesi più elevati con Zanubrutinib, nonché un tasso inferiore di fibrillazione atriale / flutter atriale, rispetto a Ibrutinib.

Sono stati riportati i risultati di un'analisi ad interim pianificata dello studio ALPINE che ha incluso 415 pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante / refrattaria o piccolo linfoma linfocitico precedentemente trattato.
I pazienti hanno ricevuto Zanubrutinib alla dose di 160 mg due volte al giorno ( n = 207 ) oppure Ibrutinib alla dose di 420 mg una volta al giorno ( n = 208 ).

I pazienti nei gruppi Zanubrutinib e Ibrutinib avevano proporzioni simili riguardo a: età superiore a 65 anni ( 62.3% vs 61.5% ), sesso maschile ( 68.6% vs 75% ), più di tre linee precedenti di terapia ( 7.2% vs 10.1% ), tumori con delezione 17p ( 11.6% vs 12.5%) e mutazioni TP53 con delezione 17p ( 8.2% vs 5.8% ).

Il tasso di risposta globale valutato dallo sperimentatore, definito dalla non-inferiorità prespecificata di Zanubrutinib rispetto a Ibrutinib, è servito come endpoint primario.
Gli endpoint secondari includevano la sopravvivenza senza progressione, la sopravvivenza globale, il tasso di eventi di fibrillazione atriale / flutter atriale, e incidenza di eventi avversi.

Il follow-up mediano è stato di 15.3 mesi.

Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario, con un tasso ORR valutato dallo sperimentatore del 78.3% ( IC 95%, 72-83.7 ) con Zanubrutinib versus 62.5% ( IC 95%, 55.5-69.1 ) con Ibrutinib ( P = 0.0006 ).

Anche i risultati dell'analisi del Comitato di revisione indipendente hanno mostrato un tasso di risposta globale più elevato con Zanubrutinib versus Ibrutinib ( 76.3% vs 64.4% ), ma la differenza non era statisticamente significativa.

Tra i pazienti con tumori che hanno mostrato delezione 17p, è stato osservato un tasso ORR valutato dallo sperimentatore dell'83.3% con Zanubrutinib contro 53.8% con Ibrutinib.

Zanubrutinib ha anche dimostrato tassi più elevati a 12 mesi di sopravvivenza libera da progressione valutati dallo sperimentatore ( 94.9% vs 84%; HR descrittivo = 0.4; IC 95%, 0.23-0.69 ) e sopravvivenza globale ( 97% vs 92.7%; HR descrittivo = 0.54; IC 95%, 0.25-1.16 ) e un tasso inferiore di fibrillazione atriale / flutter atriale ( 2.5% vs 10.1%; P = 0.0014 ).

Più pazienti assegnati a Ibrutinib rispetto a Zanubrutinib hanno manifestato almeno un evento avverso di qualsiasi grado ( 99% vs 95.6% ), il più comune dei quali comprendeva anemia ( 15% vs 13.2% ), artralgia ( 14% vs 9,3% ), diarrea ( 19.3% vs 16.7% ) e spasmo muscolare ( 11.1% vs 2.9% ).
Una percentuale maggiore di pazienti nel gruppo Zanubrutinib ha manifestato neutropenia ( 19.6% vs 15.5% ), infezione del tratto respiratorio superiore ( 21.6% vs 14% ) e infezione del tratto urinario ( 10.8% vs 8.2% ).

Gli eventi di grado 3 o superiore sono apparsi più comuni nel gruppo Zanubrutinib ( 55.9% vs 51.2% ), sebbene gli eventi avversi gravi fossero meno comuni ( 27.5% vs 32.4% ) rispetto a Ibrutinib.

Riduzioni della dose associate a eventi avversi si sono verificate nell'11.3% dei pazienti assegnati a Zanubrutinib contro il 12.1% assegnato a Ibrutinib; le interruzioni della dose si sono verificate nel 39.7% rispetto al 40.6%.

Otto decessi correlati al trattamento si sono verificati nel gruppo Zanubrutinib contro 12 nel gruppo Ibrutinib. ( Xagena2021 )-

Fonte: European Hematology Association ( EHA ) Virtual Congress, 2021

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